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Lanciato il Referendum contro la Revisione della Legge sul Servizio Civile

Schweizerische Friedensbewegung

Übernommen von Schweizerische Friedensbewegung:

di Stefano Araújo

La Federazione Svizzera per il Servizio Civile (CIVIVA), assieme ad altre associazioni pacifiste e progressiste, ha deciso di lanciare un referendum contro la revisione della Legge sul Servizio Civile (LSC), approvata il 24 settembre 2025 da entrambe le Camere Federali.

La riforma della legge vuole rendere meno attrattivo il passaggio dal Servizio Militare al Servizio Civile dopo avere svolto la Scuola Reclute. In particolare, chi sceglie il servizio civile dovrà impegnarsi per almeno 150 giorni e per il calcolo dei giorni da prestare verrà applicato un fattore correttivo di 1.5, anche per sottoufficiali e ufficiali. Inoltre, ci sarebbe l’obbligo di portare servizio per un periodo lungo appena dopo l’ammissione senza considerare la propria situazione occupazionale o formativa. L’obiettivo delle autorità federali è di ridurre a 4000 invece deli 6800 attuali il numero di ammissioni al servizio civile. Ciò rappresenta una diminuzione del 41% del numero di civilisti ammessi.

La revisione della Legge sul Servizio Civile rappresenta un attacco frontale verso il diritto costituzionale all’obiezzione di coscienza. Va ricordato che il diritto al Servizio Civile nasce dopo decenni di lotte antimilitariste, dopo decenni di incarcerazione degli obiettiori di coscienza. Vi è anche il concreto rischio che prossimamente si torni a introdurre l’esame di coscienza per passare al Servizio Civile come ulteriore ostacolo al passaggio dall’esercito al Servizio Civile.

Questa revisione porta due rischi maggiori. In primo luogo, i civilisti danno un contributo fondamentale in vari servizio e settori pubblici dove manca già manodopera a disposizione. Si pensi al contributo dato negli ospedali, nelle case per anziani, nelle biblioteche e archivi, ma anche in favore della preservazione della natura, dato che molti civilisti sono coinvolti in importanti progetti di protezione del territorio elvetico. Un contributo importante alla collettività rischia di essere perso. In secondo luogo, date le tensioni attuali geopolitiche internazionali, vi è il rischio concreto che non potendo passare al Servizio Civile, dei coscritti possano essere coinvolti in conflitti all’estero rimanendo nell’esercito. Ad esempio, recentemente il Capo dell’Esercito Thomas Süssli si è espresso favorevolemente a inviare evenutalmente delle truppe svizzere in Ucraina, oltre a continuare con la propria presenza in Kosovo come parte della KFOR.

In conclusione, il Servizio Civile rappresenta un ambito importante della lotta contro il militarismo, il riarmo, per la pace e per la neutralità. Il Servizio Civile deve rimanere un diritto costituzionale intoccabile che va difeso strenuamente. Per questo motivo, come Movimento Svizzero per la Pace, sosteniamo il referendum lanciato da CIVIVA e invitiamo la popolazione a sottoscrivere il referendum contro la Revisione della Legge sul Servizio Civile in nome della Pace, della neutralità e contro i venti di guerra e il militarismo che aleggiano ovunque.

Quelle: Schweizerische Friedensbewegung

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